received_10209740720378574.jpegOgni sera mi incanto, lo guardo scivolare nel sonno, e annuso il profumo della realtà che sfuma, dietro le ciglia lunghe e le palpebre sottili, quell’attimo in cui la sua piccola mano mi stringe un’ultima volta, prima di abbandonarsi sulle coperta. Un poco lo invidio, questo suo sonno fiducioso, io, che solo quando lo tenevo in pancia, dormivo sogni indisturbati, di sicuro era la sua influenza benefica. Ho sempre avuto il sonno leggero, avverto rumori e movimenti, e un sogno interrotto si porta dietro ore di veglia. A volte dormo con gli occhi semiaperti, mio marito si spaventa, io so che è il sonno di chi ha paura di perdersi qualcosa, qualcuno, senza rendersene conto. E allora meglio, inconsciamente, vegliare su chi amo, occhi leggeri e coperte pesanti, ascoltando il ritmo del respiro, senza più contare le pecore, che loro, tanto, si addormentano prima di me. Sto, cercando di colorare le ore notturne di bei pensieri e non soccombere alle tristezze antiche, che giocano a nascondino col buio e mi invitano a cercarle. Mi concentro, inspiro ed espiro, se mi troveranno le abbraccerò, non è bello nascondersi, di notte.

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