Alcuni momenti li vorrei saper fermare, come istantanee preziose, da riguardare nel tempo, e scoprirne sfumature nascoste. Un pomeriggio, in cui mi regalano il piacere di raccontarmi, tenendomi compagnia, con sguardi lucidi, e i sorrisi belli del coraggio di chi vuole e sa guardare oltre, ammette il timore e lo sfida, con disarmante sincerità. Rivedo in loro quello che nei miei genitori ho solo intuito, e quello che non ho saputo da figlia, lo condivido da amica. E nel raccontarlo, mi si rivela con la potenza della verità, il mio perché, la spinta che mi fa vincere la ritrosia istintiva e mi fa gioire, profondamente, del condividere pezzi della mia storia: ho attraversato il mio dolore, l’ ho preso per mano ed è divenuto desiderio di bellezza. Perché è bellezza vedere figli così amati, così diversi ed uguali, ed è un dono, perfetto, specchiarmi, ad un tempo in loro, e nei papà e mamme, che di loro parlano con la musica nella voce. Sono state lacrime, sorrisi ed emozioni, e il mio viaggio ha una tappa in più, la porto con me, nel cassetto delle cose belle, splendenti di passione e vita.