“mamma, tu mi hai costruito nella pancia. E a te? La mamma indianina ti ha costruito?” .” si proprio così. E poi, i tuoi nonni mi hanno dato coccole, baci e quello che serve ai bimbi. “.
” ma lei, la tua mamma marroncina, non poteva darti coccole e baci?”. “forse no, forse, anche se avrebbe voluto, non sapeva, o non poteva farlo. A volte succede.”. ” ma tu sai farlo molto bene con me. Secondo me è perché i nonni hanno aggiunto i pezzi, come papà quando mi fa una torre più altissima”.
Ha ragione lui, come sempre. Siamo figli “confezionati”, impastati di dolore e vita, e troviamo chi li impacchetta con noi, con carta di amore e nastri di braccia aperte. Siamo confezionati di desideri e speranze, di attese e respiri sospesi. Perché qualcuno può usare le parole a sproposito. Ma noi, possiamo riempirle di significati e sfumature che gli sono, palesemente, sconosciuti.
“mamma, perché ridi?” “perché uno sciocco dice che i bimbi come me sono confezionati, come dei pacchetti “.
“mamma, tu sei il mio pacchetto preferito. Sei il mio pacchetto regalo”.

2 pensieri riguardo “Figli e pacchetti.

  1. Mi piace molto leggere la profondità dei tuoi pensieri e la possibilità di trovare parole a volte anche semplici per vissuti così impastati “di dolore e vita”, che arrivano tutti… grazie

    "Mi piace"

Lascia un commento