Continuo a mutare pelle, trasformo il riflesso dello specchio, ostinatamente cercando la mia parte più vera.
A proteggermi, le mie debolezze, la fragilità più forte, che, esposta, è il mio unico salvagente. Quello che mi sa riportare all’ equilibrio, come un acrobata sul filo, ondeggiante tra una storia passata e quelle che, pur non mie, sento dentro. E allora, per non farmi sopraffare, esco da me, mi vado a cercare, per esserci solo quanto serve, e poi, salvarmi un po’.

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