Lui piccolo e le foto, che ama fare insieme, cogliendo l’attimo perfetto: appena finito di fare yoga, mentre sto preparando qualcosa, appena svegli, momenti così, estemporanei e, secondo lui, i migliori.

Ogni tanto mi chiede il telefono per fare delle foto e amo scoprire il mondo attraverso il suo sguardo bambino, con angolature tutte sue e particolari inusuali.

Finito questa chiusura generale, arriveranno per lui una bicicletta nuova e una macchina fotografica per bimbi, due cose che so già lo faranno felice e metteranno in moto gambette e pensieri ancor più di ora.

Intanto sorrido dei suoi scatti casalinghi, lo riempio di coccole e insieme pensiamo a tutte le cose che sarà bello fare quando “sarà passata questa brutta influenza virus” e farle tutti insieme, noi tre, o chissà, forse già in quattro, sarà una nuova scoperta.

Anche se no, non ripagherà il tempo stretto e chiuso, e non so se ci sapremo far trovare migliori. Vedo tanti piccoli gendarmi e tanti piccoli anarchici che scrivono insensatezze identiche, figlie credo della stessa frustrazione. Vivo nella mia bolla personale, di persone che, semplicemente, hanno amplificato la loro vicinanza, perché vicine sapevano già essere.

Gli altri sono una grande incognita, spero e ho fiducia che possano stupire.

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