Trentasei e sentirli tutti, uno per uno. Vissuti a pieno, sempre, con i grandi dolori, e le gioie profonde, e persone belle e care pronte a condividere gli uni e le altre.

Stamattina, una caccia al tesoro tutta per me, un regalo inaspettato e perfetto, un biglietto con la sua bustina, un cui so le loro mani, insieme, a tagliare e incollare e colorare.
La colazione insieme e poi un vestito colorato di fiori, una passeggiata in centro, la prima volta senza luoghi da dover raggiungere e dichiarare.

Un’ altra amica con un mazzo profumato e parole che sono carezze, un caffè al bar, dopo mesi. Due taccuini nuovi e segnalibri per tutti, che a casa nostra le pagine a cui tenere il segno sono molte. Tornare e trovarli, sorridenti e con grandi abbracci. Il sole che fa i suoi giochi con le nuvole e regala sfumature inedite.

Pensare anche a loro, con la pelle simile alla mia, e soprattutto a lei.
Inventarle i miei occhi e immaginarla con la pancia tonda, il sole intorno e un giorno di maggio che le resta per sempre intrappolato tra l’incertezza e quello che è stato.
E col corpo sentirla, pelle tesa e la vita che ti fa le capriole dentro, mentre le spero una vita diversa da quella più probabile.

Trentasei anni e troppe assenze da contare, insieme ad un’intensità di amore tangibile e presente che le ha rese, nel tempo, compagne di viaggio.

A chi mi ha dedicato parole, in qualsiasi forma, a chi mi ha chiamata, a chi ha trovato spazio per me tra i pensieri e gli impegni della giornata, a chi ha trovato il tempo per una lunga chiacchierata, a Lui grande, a lui piccoli e al piccolissimo, che sono con me, sempre: grazie. Mi avete regalato sorrisi.

Trentasei e sentirli tutti. Per fortuna.

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