Una settimana fa ci siamo conosciuti, da poco eri fuori da me, e da ancora meno, avevo capito che andava tutto bene.
Sei nato con una mamma spaventatissima, e un papà che le infondeva coraggio, sei nato con urla di dolore e paura, che ad un certo punto non sapevo più come si mescolassero insieme, imprescindibili l’una dall’altro.
Anche per te, non posso dire sia stato un bel parto, ma certo, rispetto al primo, più consapevole. Non un bel ricordo (pare che per qualcuno possa anche esserlo) ma almeno sereno, e già mi pare tanto.
E poi è stata la prima notte da soli, e la mattina dopo ad aspettare che arrivasse di nuovo il tuo papà, ché da sempre, coi miei bimbi, è l’unica persona con cui li sento totalmente al sicuro, anche piccolissimi, e posso distrarmi.
I disegni che tuo fratello ha fatto per me e che ha affidato al papà come “piccione viaggiatore” , che sono una delle cose più tenere da conservare.
I fiori, che sempre lui, ha portato di corsa giù per le scale, quando siamo tornati a casa, e la dolcezza con cui ti guarda e ti coccola.
L’emozione, viscerale, di vedervi insieme e pensare che poi, sceglierete voi le regole del vostro gioco, ma vi abbiamo dato la possibilità di giocarlo, e di avere qualcuno al prorpio fianco, con cui condividere ricordi e vita, che per quanto mi manca, trovo impagabile.
Non è sempre semplice, questo nuovo inizio, talvolta, mi sento soprafatta, quando dopo aver dovuto imparare a delegare di più su ciò che è pratico, mi trovo ad inseguire i pensieri e non riuscire sempre ad afferrarli, o trovarli ingarbugliati, cercando con fatica le parole per raccontarmeli, io che le parole mi hanno sempre salvato, e i pensiero da rimbalzanti non mi spaventano mai, mi trovo a dover stare in un tempo più vuoto, che talvolta mi intimorisce.
Non è sempre facile, ma ha sempre un valore che sento forte e ho accanto un compagno che mi insegna il presente, lui allergico ai programmi, fondamentale ora, per non fammi annaspare. Un meraviglio che è fratello in ogni sguardo, in ogni cura che riserva e in ogni volta in cui riusciamo a ritagliarci un po’ di tempo noi due e mi dice ” Mamma, che bello stare un po’ noi due. E però che bello che adesso abbiamo anche Federico con noi”. E tu, mio caro piccolissimo, che letteralmente “mi mangi” e mi rubi le notti, poi mi lasci incredula di quanto amore si possa provare, senza toglierne a nessun altro, anzi provandone ancora di più per tutti. Non che non lo pensassi, ma adesso, con te, lo so.
Una settimana di rivoluzione, sette giorni di vita nuova.
Secondo me, ce la facciamo ❤.