Ti abbandoni alle mie braccia, le ciglia lunghe chiuse sui sogni, io ti cullo e tu mi cresci.
Alimenti le occhiaie e le notti insonni, cresci le paure e le ansie di non essere abbastanza per te, e per me. Di non sapere o di pensare di sapere troppo, di contare in tuoi sorrisi e lasciare indietro i miei pensieri, di correre dietro a questi e perdermi i tuoi.
Essere madre è un gioco di equilibrio, tra l’amore per i figli e il mantenerne un po’ per se stesse. Un po’ di gentilezza verso le proprie inettitudini, ché quelle degli altri è più facile perdonarle è le nostre sembrano massi enormi.
Io ti cullo e tu mi cresci, mi insegni l’esserti mamma come serve a te e non come lo immagino io.
Grazie.