Non credevo servisse, e invece forse si.

Perché per qualcuno sono troppo pacata, ho toni sommessi, e ad altri, questo può sembrare il segno di non condivisione di alcune questioni.

Non è così. Al di là dei toni, più o meno veementi, sono molte le istanze in cui mi ritrovo, di cui sento l’urgenza, di cui credo si possa e si debba finalmente discutere. Certo, per me, ho bisogno anche di una visuale ampia, che tenga conto di punti di vista altri dal mio, che lo arricchiscano e lo integrino, anche con un confronto acceso se serve. Sempre, su questo non derogo mai, con rispetto reciproco. Rispetto che passa dal non cadere in personalismi sterili, o nel ricondurre le idee ad una qualsivoglia esperienza di vita. Non lo faccio io, desidero un viceversa. Sarà che, quando scrivo o espongo in altro modo i miei pensieri, questi sono sempre frutto di una riflessione profonda, e cerco (lo so, non riuscirò sempre ma ci provo) ad astrarre quello che è il mio vissuto, per allargare il raggio di elaborazione. Uso la mia esperienza, e credo sia utile, così come altri utilizzano la propria (solo questo mi sembra una modalità possibile, utilizzare ciò che ci appartiene, non mai quello che attiene ad altri), e da lì si prova a riflettere su qualcosa di più ampio.

Sento sempre più spesso dire, che ” voi persone adottate dovreste essere unite”, “se faceste fronte comune” etc etc.

Da un lato capisco, è vero che insieme si vincono più battaglie che separati. Ma dall’altra, credo non sia ancora il momento. Abbiamo appena iniziato a farci ascoltare, a sollevare domande, ad essere un po’ scomodi. E si, lo facciamo in modo diverso, perché diversi siamo noi, e se è reale che abbiamo alcuni punti in comune su cui talvolta ci troviamo, è altrettanto vero che abbiamo visioni differenti, modalità anche molto distanti.

Per questo credo sia presto per “fare fronte comune”, perché ritengo sia ancora troppo urgente l’allenare queste voci a farsi avanti, e a sentire le cose diverse che diciamo. Più complicato, più faticoso ma infinitamente più utile. Quando sarà normale essere ascoltati e visti, allora forse verrà il tempo di trovare obiettivi comuni, per ora mi sembra vitale confrontarci così, adulti e consapevoli.

Adesso è ancora il momento di prenderci la parola, con accenti diversi e in cerca di equilibri.

Io vedo fermento, e lo trovo bellissimo.

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