Eccomi, sono io.
Con gli occhi aperti, ma lo sguardo che sfugge, ché sono, profondamente, timida e mi imbarazzo se qualcuno mi guarda. Io, che mi emoziono e anche se ho scoperto che parlare, raccontare e raccontami mi piace e lo so pure fare, fino ad un secondo prima di iniziare, medito di un qualche mal di testa feroce, che mi faccia scappare via.
È che poi prendo fiato, respiro forte e inizio lo stesso.
Tante volte ho paura, e ostinatamente mi tuffo.
Sono io, che sorrido a bocca chiusa, dopo anni da ragazzina con l’apparecchio, e anche se ora i denti sono dritti, mi è rimasta l’abitudine, di sorridere sempre, ma un po’ di nascosto. Che poi, forse, è anche una delle cose che combatto, da che ho memoria. Non aver paura della felicità. A volte ci credo ancora, che non sia poi così vero, così possibile, che qualcosa accadrà di certo. Ho quasi timore, a pensarmi felice.
Sono io, che mi sento sempre un po’ fuori sincrono, troppo in anticipo o troppo in ritardo, e, che , ho imparato a starci, in questo tempo mio, come posso, come riesco, senza aver temere di aspettare da sola o di arrivare quando è già iniziato qualcosa. Mi dico che l’essenziale è esserci, e non l’ora di arrivo. Chissà se mi racconto storie…
Sono io, che amo le righe e pure i fiori, e fino a poco fa non avrei mai messo insieme le due cose, ma ora ho deciso che è il momento buono, per sparigliare le mie stesse carte, e allora mescolo, colori, fantasie, paure, allegrie.
Sono io che mi racconto attraverso le parole, e qualcuno mi dice, fai le storie (di Instagram) , fai i video, ché hai una bella voce e sorridi.
E chissà, se non mi viene un fortissimo mal di testa, prima o poi ci provo. Prima magari, che i poi, non si sa mai come vanno a finire.
Eccomi. Occhi aperti, sguardo che si nasconde di lato e un sorriso a bocca chiusa.
Sono io.