Adesso scendiamo le scale con un meraviglio per mano, un piccolissimo nell’ovetto, uno zainetto per i giochi e le merende nella borsa, ma quando ci troviamo mano nella mano mi rituffo in quel settembre di dodici anni fa, con un vestito a fiori gialli, e una giacca blu, pronti a festeggiare in un prato coi nostri amici un matrimonio che nessuno dei due aveva mai sognato, e che si è rivelato un giorno bello davvero.
Ci siamo sposati giovincelli, squattrinati e molto innamorati.
E nel quarantenne un po’ stempiato e nella donna con qualche filo bianchi tra i capelli che vedo nello specchio, ritrovo quell’ emozione lì, con un po’ di vita in più trascorsa insieme e ancora tanto da ridere e sognare.
Buon anniversario a noi, amore mio.